Percorso museale
Miniere e minatori
Le miniere di zinco di Gorno
erano conosciute e coltivate già in epoca romana quando quassù erano mandati i condannati a “cavar metallo”. Dopo la caduta dell’Impero Romano (476 d.C.), pur mancando notizie, si potrebbe ipotizzare la presenza di un’attività estrattiva anche durante il medioevo.
1482
La certezza della ripresa si ha solamente con il decreto del 9 aprile 1482 della Repubblica Veneta che autorizzava le riaperture delle miniere. Nei primi anni del 1500 erano ancora efficienti in quanto tra il 1506/1507 vennero visitate da Leonardo da Vinci quale ingegnere governativo.
Metà del XIX secolo
A metà del XIX secolo si registra uno sviluppo delle miniere di zinco ed anche a Gorno si trovano concessioni minerarie. Dagli inizi del ‘900 sono molte le miniere gestite in Gorno e producono tonnellate di blenda e calamina. Con alti e bassi, tra crisi e difficoltà, l’attività estrattiva a Gorno prosegue fino al 1981.
Con alti e bassi, tra crisi e difficoltà, l'attività estrattiva a Gorno si conclude il 12 gennaio 1982.
Sito
minerario
Costa Jels
Dopo la visita al museo delle miniere di Gorno non può mancare la visita ai siti minerari di Costa Jels, i più antichi di Gorno. La strada per raggiungerli si snoda fra boschi, prati e punti panoramici raggiungendo in circa 2 km i vecchi borghi di Peròli bassi e alti, e Costa Jels; si noterà nel passaggio la chiesetta della SS. Trinità, la fontana “Carpela”, la santella di Casa Conti, la fontana di “valle Crappi” e un’edicola votiva. Peròli Bassi è caratterizzata dall’antica casa turrita dei “Ghibellini”, sfruttatori nel medio evo delle risorse minerarie di Gorno.
Si arriva così al sito minerario di Costa Jels, teatro di cantieri minerari dall’epoca Romana fino agli anni 60 del secolo XIX.
Il percorso guidato
E’ qui possibile visitare un interessantissimo percorso guidato sia ai siti minerari in superficie che nel sottosuolo; in circa un’ora e mezza, si rivivranno situazioni produttive nella memoria dei “minadur” (minatori), delle “taissine” (cernitici di minerale) e dei “galecc· (ragazzi addetti al trasporto a spalla di minerale).
Si entrerà in sotterraneo all’imbocco “Serpenti” e dopo un’ora in miniera, alla temperatura costante di circa 10 gradi, si uscirà alla “Lacca Bassa” per tomare al punto di partenza lungo un caratteristico sentiero panoramico nel bosco lungo il quale ci sono strutture di cantieri.
Le tappe
da non perdere
Gli allestimenti che troverete
lungo il percorso...
L’angolo di "Charlie" in ricordo dei nostri minatori emigranti
Le concrezioni , i vuoti naturali e i vuoti delle "coltivazioni”
Le postazioni che illustrano le tecniche minerarie di esazione
La postazione interattiva di "perforazione" in roccia
La minierina per i più piccoli chiamata dei "Galecc" allestita con attrezzi appositamente realizzati in legno per l'interattività che i bimbi potranno sviluppare visitandola.