scroll_to_top.svg

Contrade, baite e bivacchi

LOCALITA’ COSTA JELS

È giunta ai nostri giorni la tradizione che la contrada Peroli Bassi a Gorno fosse abitata dai ghibellini, pisani che nel medioevo sfruttavano le miniere di Costa Jels, località vicina alla contrada stessa. Riferendosi a queste miniere don Gian Battisti Ceruti, parroco di Gorno, in un suo manoscritto del 1858 scrive”.
“Le suddette miniere furono in più luoghi aperte e scavate nell’anno 1483 e seguenti…dalla Serenissima Repubblica di Venezia con suo decreto 9 aprile 1482. Vi si lavorò molto, e si penetrò assai dentro nelle viscere di quel monte”. Con la riapertura delle miniere nel XIX° secolo la prima concessione dell’avv.genovese Giacomo Sileoni è a Costa Jels nell’anno 1871.
Si può senz’altro affermare che “Costa Jels” è terra di miniere e minatori.

 

CAMPELLO

Campello merita una breve descrizione essendo la più recente contrada di Gorno, si può dire nata con le miniere.
Da una deliberazione del Consiglio Comunale di Gorno in data 26 agosto 1904 si evince che in quella località ” a ricordo d’uomo” vi abitava una sola famiglia mentre “ora che la località di cui si tratta va prendendo una notevole importanza,stanteché vi è fissata la sede della ditta Crown Spelter coi relativi Uffici d’Amministrazione e dipendenti operai”.
Nel 1895 nel “vicus vulgo Campello” risiedeva solo la famiglia del direttore delle miniere ing. Ernesto Zay ed un’altra persona, per un totale di 7 abitanti. Nel 1911 le famiglie sono 13 e gli abitanti 57. Nel 1922 concessioni e patrimonio della “The English Crown Spelter” vengono acquisite dalla “Vieille Montagne”; la cui solidità finanziaria dell’epoca trova espressione nella decisione di costruire in Campello la sede degli uffici amministrativi dotati di moderni impianti idraulici e case per impiegati, ad alcune delle quali venne dato pure un nome quali Villa “Giulia” (vi abitava il perito minerario), Villa “Alben” (era l’abitazione del direttore), Casa “Luisa”, Casa “Giulia”, Villa “S. Barbara” (casa per impiegati), Villa “Laura” (abitazione dell’ingegnere), trasformando così la contrada in un vero centro di riferimento dell’attività mineraria bergamasca.
Renzo Larco in un articolo dal titolo “Le miniere di Zinco della Valle del Riso” pubblicato dalla “Rivista di Bergamo” nel dicembre del 1927 così descrive la contrada: “Campello è frazione nuova, modernissima di palazzine per gli uffici di direzione e d’amministrazione, per gli alloggi degli impiegati, per lo spaccio della merci di maggior consumo ove tutti gli operai possono a prezzi fino inferiori a quelli di calmiere rifornirsi. Un forno a vapore produce quotidianamente il pane; una bibliotechina offre a chi lo chiede il pane dell’intelligenza e dell’anima; un circolo permette ore di sano svago”.
Campello è la contrada di Gorno dove è avvenuto il maggior movimento della popolazione causato dalle numerose immigrazioni/emigrazioni di persone dipendenti delle società minerarie. Dal 1934 al 1943 ebbe una popolazione fluttuante di 190/200 persone con una media stabile annuale di 103/110 abitanti. La contrada richiamava tanta gente, non solo minatori, nella festività di Santa Barbara e durante i giochi “alla paesana” che vi si tenevano ed organizzati dall’Enal. Oggi vi risiedono dalle 50 alle 60 persone.

 

BAITA ALPE GREM

La casa del sorvegliante (caporal) costruita nel 1937 in località “Spini” sull’alpe Grem in comune di Oneta ma su proprietà del Comune di Gorno nel 1967 viene trasformata in “rifugio” denominato “Baita Alpe Grem” dal Gruppo sci alpinistico Camós di Gorno, che nel 2007 ha festeggiato il 40° della sua costituzione e di gestione del rifugio stesso. Il gruppo, che tuttora gestisce la struttura, nel corso degli anni ha provveduto alla sua manutenzione apportando anche tutta una serie di migliorie alfine di renderla sempre più fruibile ed accogliente.
Per raggiungere la “Baita Alpe Grem” , posta a 1098 s.l.m., sono tre le principali vie di accesso: dalla frazione Villassio di Gorno – sentiero n. 249 – in ore 1,30 – dalla località Plazza di Oneta – sentiero n. 239 – in ore 0,45 – dal colle di Zambla – sentiero n. 233 – in ore 1.00 – Si può raggiungere anche, sia a piedi che in auto, utilizzando la strada carrozzabile con partenza dalla frazione Villassio di Gorno in via Mons. A.Guerinoni , passando per le contrade Cavagnoli, Calchera e le località Plicosa e Basello.
Oltrepassato il monte Grina la strada raggiunge la prima baita del monte Grem, dove nelle vicinanze c’è appunto la “Baita Alpe Grem”.

 

BAITA MISTRI SULL’ALPE GREM

Cessati i lavori, nel 1908, inerenti l’attività mineraria nella Valle dell’Orso, comunemente chiamata “Val Gorgolina” sull’alpe Grem, una baracca ad uso dei minatori che lavoravano nella zona, viene ceduta al CAI di Bergamo che la trasforma in un piccolo rifugio.
Durante la prima guerra mondiale lo stabile andò quasi completamente distrutto ed i ruderi rimasero visibili sino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, quando il gruppo Camós di Gorno decise di edificare in quel sito un bivacco intestato alla memoria di Giovanni Mistri. Il nuovo stabile, posto a m.1.800 s.l.m. venne inaugurato il 30 agosto del 1992. Oggi è meta di escursioni in ogni stagione.

 

BIVACCO ENRICO TELINI

La costruzione del bivacco dedicato ad Enrico Telini è iniziata nel 1989 e terminata con l’inaugurazione il 29 agosto 1993. Realizzato dal gruppo Alpini di Gorno è posto sulla cima di “Preda Balaranda”, ad un’altezza di metri 1.647 s.l.m., in territorio del comune di Premolo, sul dorso dei monti Grem e Golla.
E’ situato in ottima posizione che domina la Valle del Riso e da dove si gode un ottimo panorama verso le montagne che gli fanno da corona. Il bivacco ha pure un locale sempre aperto sul davanti dove chi ne ha necessita può trovare riparo. E’ pure vicino alla “Madonna degli Alpini”, ivi collocata, in territorio del comune di Gorno, nel 1985 a ricordo degli Alpini caduti o dispersi in guerra o deceduti in tempo di pace.

 

ALPE GREM, GOLLA E GRINA

Bellissime escursioni si possono fare sui monti Grem e Golla, ricchi di flora alpina ,in modo particolare di rododendri e stelle alpine, ottimi anche per lo sci alpinismo e per l’uso delle ciaspole. Sulla vetta del Grem, a quota 2049 m. s.l.m. svetta una croce dedicata al parroco di Gorno don Severino Tiraboschi collocatavi nel 1962.

Prenota una visita guidata all'ecomuseo

Prenota una visita